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ISEE 2020 e ISEE Corrente: Cosa c’è da sapere

Anno nuovo, ISEE nuovo, con alcuni cambiamenti sulle linee guida.

La validità dell’ISEE 2020 parte dalla data di presentazione della dichiarazione al 31 dicembre dell’anno stesso.

Il periodo di riferimento dei redditi e dei patrimoni è il 2° anno precedente l’anno di presentazione della dichiarazione (quindi per ISEE presentato nel 2020, si tratta del 2018). I patrimoni (beni immobili, mobili, conti, carte, libretti…) non sono più aggiornati alla fine dell’anno precedente, ma unificati con i redditi e aggiornati al 2° anno precedente.

E’ chiaro che l’ISEE normalmente non riesca a rappresentare una situazione che sia cambiata drasticamente recentemente, come la perdita del posto di lavoro o sussidio di un componente della famiglia, o il reddito che cambia sensibilmente, dopo l’1 gennaio 2018. Per ovviare a questo problema, detta ISEE Corrente.

Possono richiedere l’ISEE corrente i nuclei familiari in cui un componente rientra in uno dei seguenti requisiti:

  • abbia cessato il rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato;
  • abbia subito la sospensione della sua attività lavorativa dipendente a tempo indeterminato;
  • abbia subito la riduzione dell’orario di lavoro, se dipendente a tempo indeterminato;
  • abbia perso un’occupazione a tempo determinato o un impiego flessibile, purché possa dimostrare di essere stato occupato per almeno 120 giorni nei 12 mesi precedenti la conclusione dell’ultimo rapporto di lavoro;
  • abbia terminato l’attività di lavoro autonomo, se svolta in via continuativa per un minimo di 12 mesi;
  • abbia perso una pensione, una prestazione di assistenza o un differente trattamento non rientrante nel reddito complessivo ai fini Irpef;
  • il reddito complessivo del nucleo familiare si riduce di almeno il 25% rispetto alla dichiarazione precedente.

L’ISEE corrente vale 6 mesi dalla sua dichiarazione. Ulteriori cambiamenti nella situazione del nucleo familiare devono essere dichiarati entro 2 mesi dal loro avvenimento.

Per ottenere l’ISEE corrente, il richiedente deve  presentare:

  • il modulo sostitutivo della dichiarazione (modulo MS);
  • i documenti che attestano la variazione della situazione lavorativa/pensionistica;
  • la documentazione aggiornata che provi la variazione del reddito (ad esempio le ultime buste paga).

Non è obbligatorio appoggiarsi a un professionista o al CAF per presentare l’ISEE: l’INPS infatti permette di creare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) accedendo sul loro sito web.

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L.S.