Esenzione Ticket, inclusi i Disoccupati e basso reddito, e la battaglia per gli Inoccupati

Il ticket sanitario è una tassa per determinate prestazioni sanitarie (visite specialistiche, esami di diagnostica, prestazioni da codice bianco in pronto soccorso, medicinali a discrezione delle Regioni, cure termali).

L’esenzione dal ticket, che consente di risparmiare anche notevolmente sulle spese sanitarie, non vale solo per condizioni mediche gravi (malattie croniche, malattie rare, invalidità), gravidanza e operazioni di prevenzione di grande importanza (test HIV, diagnosi precoce tumori), ma anche per determinate categorie economiche, listate con dei codici di appartenenza:

  • E01: Cittadini di età inferiore a sei anni e superiore a sessantacinque anni, appartenenti ad un nucleo familiare con reddito annuo complessivo non superiore a 36.151,98 euro;
  • E02: Disoccupati e loro familiari a carico appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito annuo complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico;
  • E03: Titolari di pensioni sociali e loro familiari a carico;
  • E04: Titolari di pensioni al minimo di età superiore a sessant’anni e loro familiari a carico, appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito annuo complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico.

Oggetto di forte diatriba negli ultimi anni è stato proprio sulla categoria E02, in quanto specifica esclusivamente i disoccupati, lasciando fuori gli inoccupati, che sono nella stessa situazione. A valore di legge un inoccupato è chi, come i disoccupati, non lavora, ma in aggiunta a ciò non ha mai lavorato.

Tantissimi italiani sono inoccupati: si pensi agli studenti, ai neodiplomati/neolaureati, i cosiddetti “caregiver”, famigliari che si prendono cura di disabili e comunque non autosufficienti; spesso in quest’ultimo caso sono appunto inoccupati e non hanno tempo di riuscire a ottenere un lavoro stabile, in quanto l’assistito ha bisogno di costanti attenzioni, e rimanendo tagliati fuori dalle esenzioni non riescono a pagare le cure mediche di cui necessitano questi assistenti. E ironicamente, basterebbe qualche giorno di lavoro retribuito e dichiarato per diventare disoccupato, rendendo di fatto la differenza tra le due categorie quasi nulla.

Negli anni non è mai stato fatto nulla per risolvere questa situazione, addirittura alcune regioni, come il Lazio nel 2015, hanno ulteriormente decretato per specificare in dettaglio cosa si intenda per disoccupato, al fine di evitare di essere confusi con gli inoccupati e inserirli nella categoria.

Recentemente tuttavia c’è stato un bagliore di speranza. Il Tribunale di Roma, in una causa dove la ASL rifiutava di assegnare la categoria E02 a una donna inoccupata, ha invece stabilito che, in linea con il Job Act, per disoccupato si intende come condizione di non occupazione, includendo quindi gli inoccupati per l’esenzione ticket (sent. n. 1558/2017).

Per quanto non sia un’azione definitiva, la Federconsumatori ha approfittato della situazione per invitare il ministero della Salute a provvedere per effettuare una correzione dove anche gli inoccupati siano inclusi. Speriamo che tali sollecitazioni abbiano effetto e si possa vedere un futuro in cui anche gli inoccupati, privi di lavoro e liquidità tanto quanto i disoccupati, possano permettersi di poter accedere a cure mediche altrimenti irraggiungibili. Dopotutto, vivere in buona salute è forse la cosa più importante in questo mondo.

L.S.