Bonus Nonni e Bonus Donne/Over 50 in arrivo nel 2018

Tra i vari bonus e sostegni economici già trattati in questo blog e in arrivo nel 2018, sono previsti due nuovi bonus che mirano ad assolvere situazioni particolari.

Il Bonus Nonni tiene conto degli aiuti economici per i nipoti, definiti come “fondamentali per l’intera società”. Il bonus quindi consiste in una detrazione fiscale al 19% (similarmente alla detrazione Irpef per i figli) delle spese sostenute per aiutare i nipoti nei seguenti contesti:

  • attività sportive;
  • spese scolastiche/universitarie;
  • aiuti economici per il pagamento di affitti fuori sede;
  • spese mediche;
  • spese assicurative.

Il Bonus Donne e Over 50 è invece un incentivo all’assunzione per queste specifiche fasce di popolazione, tramite un dimezzamento dei contributi Inps e Inail a carico del datore di lavoro. Ha durata massima di 12 mesi per i contratti a tempo determinato, e 18 mesi per i contratti a tempo indeterminato o trasformazione del contratto in quest’ultima forma. A differenza di bonus simili, non ci sono liste di attesa o numeri chiusi.

Gli assunti che consentono l’accesso a questo bonus devono quindi avere uno dei seguenti requisiti:

  • uomini e donne con almeno 50 anni di età e disoccupati da almeno 12 mesi;
  • donne di qualsiasi età residenti in aree svantaggiate e disoccupate da almeno 6 mesi;
  • donne di ogni età residenti in qualsiasi area e disoccupate da almeno 24 mesi;
  • donne di ogni età residenti in qualsiasi area e disoccupate da almeno 6 mesi, se la professione da svolgere o il settore economico di appartenenza, sono colpiti da forte disparità occupazionale di genere.

Secondo quanto attualmente stabilito (D.I. n.335 del 10/11/2017) i settori con un’alta disparità di genere (superiore a una media annuale del 25%) sono i seguenti:

  • agricoltura;
  • costruzioni;
  • industria estrattiva acqua e gestione rifiuti;
  • industria energetica;
  • industria manifatturiera;
  • trasporto e magazzinaggio;
  • servizi generali della P.A. (Pubbliche Amministrazioni);
  • informazione e comunicazione.

Le professioni che hanno anch’essi un’alta disparità di genere:

  • sergenti, sovraintendenti e marescialli delle forze armate;
  • conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;
  • ufficiali delle forze armate;
  • artigiani e operai specializzati dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
  • artigiani ed operai metalmeccanici specializzati e installatori e manutentori di attrezzature elettriche ed elettroniche;
  • truppa delle forze armate;
  • agricoltori e operai specializzati dell’agricoltura, delle foreste, della zootecnia, della pesca e della caccia;
  • professioni tecniche in campo scientifico, ingegneristico e della produzione;
  • conduttori di impianti industriali;
  • imprenditori, amministratori e direttori di grandi aziende;
  • professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni;
  • ingegneri, architetti e professioni assimilate;
  • specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali;
  • imprenditori e responsabili di piccole aziende;
  • professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella selvicoltura e nella pesca;
  • artigiani ed operai specializzati della meccanica di precisione, dell’artigianato artistico, della stampa ed assimilati;
  • operai semiqualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
  • operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare;
  • artigiani e operai specializzati delle lavorazioni alimentari, del legno, del tessile, dell’abbigliamento, delle pelli, del cuoio e dell’industria dello spettacolo;
  • professioni non qualificate nel commercio e nei servizi;
  • membri dei corpi legislativi e di governo, dirigenti ed equiparati dell’amministrazione pubblica, nella magistratura, nei servizi di sanità, istruzione e ricerca e nelle organizzazioni di interesse nazionale e sovranazionale.

Si spera che in questo 2018, ormai dietro le porte, tutti questi strumenti (classificati come Bonus) riescano a combattere efficacemente le problematiche che si impegnano a risolvere.

L.S.